produzioni sonore e altro
 
Musiche Senza Confini

Musiche Senza Confini

rassegna di musiche “altre” a Palermo
2a parte – assoli

marzo – maggio 2019
CreZi Plus – Cantieri Culturali alla Zisa

LocandinaMusicheSenzaConfini03052019

Con la primavera 2019 riprende la programmazione della rassegna “Musiche Senza Confini”, ovvero la rassegna di musiche “altre” nata dalla collaborazione tra l’Associazione Formedonda e il Cre.Zi. Plus ai Cantieri Culturali della ZIsa, che ha visto realizzata la sua prima parte nella stagione invernale 2018/2019 con un incremento costante di partecipazione ed interesse da parte del pubblico. L’intento della rassegna è quello di raccogliere e suggerire proposte musicali nazionali ed internazionali che declinano una musica di ispirazione non solo mediterranea ma essenzialmente con un approccio che spazi dalla ricerca nell’ambito della miscela di stili alla composizione originale con le più svariate influenze, all’uso di tecnologie tradizionali e moderne ed in relazione a culture e modalità che hanno attraversato ed attraversano in lungo e in largo la Sicilia ed il Mediterraneo.
La programmazione primaverile che partirà il 23 marzo 2019 sarà incentrata su un rapporto “solistico” con la musica, portando in scena alcune tra le proposte più consolidate di questa dimensione “solitaria”. Evocativi e portatori di percorsi musicali insoliti e stimolanti questi progetti musicali provengono da Palermo e da Trapani e sono ben rappresentativi di questa direzione musicale.
Gli artisti coinvolti in questa programmazione vedranno così:

sabato 23 marzo
Mario Crispi, già noto come Agricantus, Arenaria e PaWoMuRo, questa volta nella qualità di compositore ed interprete solista di brani per strumenti a fiato arcaici ed etnici ed elaborazioni elettroniche in tempo reale con Cinzia Garofalo alle proiezioni video;

venerdì 5 aprile
Gianni Gebbia, uno dei maggiori rappresentanti del sassofonismo isolano, che spazia dal jazz alla word music, all’elettronica low fi e all’improvvisazione;

giovedì 18 aprile
Alfredo Giammanco, musicista eclettico ma con una sensibilità speciale rivolta al mondo dei synth analogici che unisce ad una solida preparazione nell’ambito della musica elettronica, coadiuvato sulla scena con azioni gestuali da Silvia Giuffrè, sensibile danzatrice trapanese che si sta imponendo sulla scena nazionale ed internazionale, per concludere

venerdì 3 maggio
Mario Bajardi, noto violinista e compositore palermitano, imprevedibile, che miscela elettronica e mondi acustici visionari.

Un corollario di progetti artistici quindi, in cui questi musicisti racconteranno attraverso la musica le proprie storie diverse, ricche ed articolate, aventi come luogo di produzione la Sicilia ma rivolte ad un ambito internazionale dal sapore a volte mediterraneo, a volte indecifrabile, a volte trasversale.

La rassegna è una produzione dell’Associazione Culturale Formedonda in stretta collaborazione con CreZi Plus ai Cantieri Culturali della Zisa nei cui locali si alternerarnno i vari progetti musicali.


Locandina concerto Mario Crispi 230419

Sabato 23 marzo 2019
ore 21,30
MARIO CRISPI : assolo per strumenti a fiato etnici ed arcaici e computer

Cre.Zi. Plus – Pad. 10-11, Cantieri culturali alla Zisa

Via P. Gili 4, 90138 – Palermo

Mario Crispi, fiati arcaici ed etnici, elaborazione elettroniche in tempo reale, voce
Cinzia Garofalo, elaborazioni video.

Informazioni
Mario Crispi, compositore, fiatista polistrumentista e fondatore degli Agricantus svolge da anni un’intensa attività da solista, con performances nelle quali collega i suoi strumenti arcaici a fiato a computers e microprocessori. Da questo tipo d’esperienza nasce il progetto “Soffi” ovvero un “indagare” musicale verso “mondi sonori” indefiniti attraverso l’uso di strumenti musicali e arnesi che trasformano il respiro in molteplici sonorità e timbriche e che affianchino “tecnologie” arcacihe a quelle contemporanee. Partendo da queste basi, la ricerca di Mario Crispi si espande quindi in senso espressivo cercando, attraverso le sonorità costruite con gli strumenti utilizzati, di descrivere territori onirici e, al tempo stesso, possibili, dando stessa importanza a computers e flauti ancestrali, e mantenendo quel ruolo dello “strumento” subordinato alla creatività ed al simbolismo, evitando un’esaltazione fine a sé stessa della tecnologia. L’idea di realizzare una performance in chiave di “one man band” nasce quindi dall’esigenza di portare per mano l’ascoltatore nella dimensione solitaria dell’esploratore, che, notoriamente, contiene insieme fascino ed insidie, in un “divenire continuo” d’orizzonti e confini, incessantemente attraversati come venti che soffiano da tutte le direzioni.

La performance consiste in un concerto di musica elettroacustica in cui strumenti a fiato arcaici e le relative tecniche esecutive sono mescolate alle tecniche ed alle tecnologie moderne prodotte dal computer contemporaneo. Questi ultimo è dedicato al campionamento sonoro in tempo reale (che avviene registrando le frasi musicali appena suonate e restituendole all’ascolto immediatamente dopo, ovvero la tecnica chiamata in inglese looping), all’armonizzazione (che si ottiene creando digitalmente varie voci in intervalli scalari con lo sdoppiamento della melodia eseguita) e al processamento del suono (ottenuto mediante compressori, filtri, echi e reverberi che, modificando la natura stessa del suono, creano spazialità, profondità ed espressività diverse da quelle originarie). Molti degli strumenti a fiato, inoltre, sono suonati con varie tecniche arcaiche di emissione: la respirazione circolare, tecnica di respirazione continua, che permette al suonatore di eseguire melodie ad libitum, senza dove interrompere il suono per prendere fiato (didjeridu, arghoul egiziano, duduk armeno); l’imboccatura interdentale del flauto persiano; l’imboccatura bilabiale del flauto arabo/turcomanno.

La strumentazione utilizzata nello spettacolo é composta da

strumenti a fiato arcaici:
whirlies (tubi armonici a rotazione) ney (flauto obliquo persiano, turco e arabo), kaval rumeno (flauto a becco invertito gutturale, selijefløyte lappone (flauto ad amonici naturali), bansuri indiano (flauto traverso di bambù), duduk armeno (oboe popolare a tonica bassa), morcheng indiano (scacciapensieri in ottone), didjeridoo australiano (risuonatore armonico delle labbra e modificatore della voce), launeddas sarde, arghoul egiziano (entrambi clarinetti popolari), quena boliviana (flauto a tacca), sikus andino, nai rumeno (flauti di pan di canna), bummulu (orcio di terracotta), flauto traverso ad imboccatura modificata;

strumenti elettronici:
Laptop (computer portatile) corredato di DAW (stazione di lavoro digitale) con Looper (registratore digitale in tempo reale), DSP (processori digitale di segnale), harmonizers (moltiplicatori armonici di suoni con varie configurazioni), multieffetti (spazializzatori, unità di ritardo e riverberazione)

La performance è accompagnata da immagini e video elaborati in tempo reale da Cinzia Garofalo, che interagisce con i suoni, esaltandoli e contribuendo a costruire atmosfere evocative- Le immagini sono tratte da reportage realizzati insieme a Mario Crispi nei paesi del Mediterraneo, Medio Oriente ed Asia Minore.

Ingresso a consumazione

info e contatti

CRE.ZI. PLUS
Nuovo community hub dedicato alla creatività e all’innovazione sociale – Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo – Via P. Gili, 4 – Pad. 10 e 11, nato da un progetto di CLAC ed il Consorzio Arca, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.

Cre.Zi. Plus – Pad. 10-11, Cantieri culturali alla Zisa
Via P. Gili 4, 90138 – Palermo
www.creziplus.it
info@creziplus.it

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